'Artis Magiricoe Libri X' O Meglio 'De Re Coquinaria'

Una delle più antiche pubblicazioni dedicate alla gastronomia è : “Artis magiricoe libri X” famoso come De re coquinaria attribuito a Marco Gavio Apicio, ricco patrizio, gaudente, raffinato gastronomo e maestro di arti culinarie che visse nella Roma dell’Età imperiale. I giovani romani, anziché frequentare le lezioni di filosofi e rétori, facevano a gara per essere ammessi alle scuole di cucina.

Essi stavano a guardare con occhi infuocati e bocca spalancata, lanciando violente grida di gioia in mezzo al borbottio ed al ribollire delle salse che gorgogliavano sul fuoco.

I super dotti cucinieri hanno la possibilità di consultare l’opera nella lingua originale; gli altri che, comunque, vogliono conoscere l’arte gastronomica dell’antica Roma, dovranno accontentarsi di traduzioni; i probi morigerati inappetenti possono, invece, unirsi allo sdegno di Seneca e Plinio.

“Che ne è stato della nostra Roma, ove si impone ai filosofi di lasciare la città perché sospettati di corrompere i giovani, proprio mentre questo Apicio ha trasformato in professione la scienza culinaria ed ha corrotto con la sua dottrina un’intera epoca?

il suo metodo di ingrassare i maiali con i fichi secchi e di far loro bere piccole quantità di mosto dolce prima di macellarli, avendo il fine di ricavarne un fegato particolarmente saporito, lo fa ritenere.. il più grande scialacquatore di tutti i tempi…”

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