Piante alimurgiche e festa dei serpari

Che per uscire dall’autostrada A25 occorressero 1 ora e 20 minuti era apparsa cosa strana o, quanto meno, insolita. Mistero non troppo presto svelato al Casello di Pratola Peligna “Chiusura dell’uscita Cocullo per l’annuale Festa dei Serpari”.

Gli animaletti in questione non sono proprio di personale gradimento, dato, però, il considerevole numero di automobili in marcia

verso la suddetta località abruzzese, devesi necessariamente arguire che per i più l’interesse è, invece, di non scarso rilievo.
Spazientirsi, in circostanze del genere, non aiuta di certo ad abbreviare l’attesa, meglio guardare il panorama e dilettarsi con qualche clik della digitale,ormai sempre a disposizione.

L’arrivo (finalmente) al paesello natio ha restituito molteplici soddisfazioni, tra queste, l’abbontante raccolto di erbe alimurgiche di stagione: olaci, Bruscandoli
broccoli selvatici, cicoriella di montagna che leccornie!

Terminata la pausa ponte, una rapida web-ricerca ha evidenziato che: “

Si rinnova ogni anno, il primo giovedì di maggio, la pittoresca processione dei “serpari”, conosciuta anche come la più pagana fra i riti cristiani, in onore di San Domenico patrono del paese, che protegge contro il morso dei serpenti e che ha il potere di guarire le malattie dei denti.
Dopo il rito religioso, la statua del Santo viene addobbata con grovigli di serpenti vivi e portata a spalla in processione.

Serpenti innocui, molto comuni da queste parti, catturati alla fine della stagione fredda sui monti dai serpari, cosidetti proprio per la dimestichezza che hanno con questi animali.
Il corteo è preceduto da ragazze in costume tradizionale che portano canestri colmi di ciambellati, dolci tipici decorati con confetti, che verranno infine offerti ai portatori.
nIn età romana il serparo era il sacerdote della dea Angizia, il cui tempio si trovava nella vicina Luco dei Marsi, e di Ercole Sanco, di cui sono state rinvenute numerose statue a Casale, frazione di Cocullo. Il serparo, secondo la tradizione, conosceva il segreto per rendere innocue le serpi con il suono, del Corno (Kerallos). In epoca cristiana il ruolo del serparo si fonde con la devozione a S. Domenico.”

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