Capsum: il Peperoncino e il suo museo

Wilbur Scoville come Carneade? No, bensì un chimico statunitense che nel 1912, lavorando presso un laboratorio di ricerche farmacologiche di Detroit, sviluppò un metodo per misurare la capsicina, cioè il grado di piccantezza dei peperoncini, metodo da allora definito “Test Organolettico di Scoville”, basato sulla diluizione in acqua zuccherata di un omogeneizzato ricavato dal peperoncino in esame.

La misurazione del livello di piccante viene espressa in SU (Scoville Units) che indicano il rapporto di diluizione necessario a rendere impercettibile al gusto la sensazione piccante. La scala inizia dal valore 0 (per i peperoni dolci) fino oltre 300.000 per gli Habanero, i peperoncini più piccanti. W.Scoville fu insignito di prestigiosi premi dall’American Pharmaceutical Association (APhA) ed Ottenne anche il dottorato in Scienze presso la Columbia University.

Dal “Goulash” ungherese al “Chili” del sud degli Stati Uniti, dal “Kimchi” coreano alle salse “Chutney’s” indiane, passando per la salsa “Xnipek” messicana e perchè no, agli spaghetti aglio, olio e peperoncino, questo frutto infiammma la cucina di numerosi paesi del mondo.

Consumato principalmente nei paesi caldi, il peperoncino è diffuso in Thailandia e sud est asiatico, India, Africa, sud Europa, Balcani e Ungheria, sud degli USA, America centrale e parte dell’America latina.E proprio in America latina era coltivato, o perlomeno consumato, già 8000 anni prima che gli spagnoli lo introducessero in Europa. Un peperoncino ‘Habanero’ è stato trovato nelle grotte di Guitarrero, in Perù, in insediamenti umani datati 6500 A.C.

E in onore del peperoncino, in Calabria, un museo. Precisamente
a Maierà, un paese chiuso al traffico, con un centro storico stupendo.

Oggi le sale sono cinque, all’interno dell’appena restaurato palazzo Ducale. Al suo interno si possono scoprire la storia e la biologia della pianta, l’oggettistica dedicata al peperoncino, le salse ricavate con esso (oltre 200 da tutto il mondo), manifesti pubblicitari e pubblicazioni, vignette di satira sul peperoncino e mappe d’epoca.

I punti di forza del museo sono un quadro a olio di Guttuso dedicato all’Abanero e una tavola del 1595, la prima riproduzione in Europa del peperoncino, secondo il pensiero degli ideatori del museo.

https://www.museionline.info/musei/museo-del-peperoncino

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